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Pierfederico Perazzini
L'amico

Pierfederico Perazzini

Ciao Amico, partendo dal presupposto che non è per niente facile scrivere queste parole, voglio provare a ricordare alcuni dei tanti momenti passati insieme, per far capire a chi legge queste poche righe la persona meravigliosa che eri…

Ci conoscemmo ai tempi del liceo, mi ricordo che ti vidi un pomeriggio nel palazzo in cui abitavi, mentre andavo a studiare da un’amica comune, poche timide parole di presentazione, chi l’avrebbe mai detto che quel giorno avrei conosciuto una persona così speciale!! Da li in poi fu tutto un susseguirsi di incontri, di pomeriggi e serate passate insieme nel mezzo della nostra durissima vita liceale… le compagnie a Verona si conoscevano tutte, e capii subito che avevamo molte cose in comune, ma c’ era una cosa di cui mi resi subito conto man mano che il tempo passava, di quanto fossi un vero AMICO! La tua sincerità, la fedeltà e l’educazione che avevi erano davvero ammirevoli. Può sembrare una cosa banale sai, eppure credimi, è una dote che in pochi hanno, e che tu possedevi in modo innato. Ora cerchiamo di capirci, non era mica tutto rose e fiori certo, quando ti ci mettevi eri un bel rompi scatole sai…!!!  Ma credimi, non c’ è una persona che ti conoscesse con la quale parlo a cui non manchi, a cui non mancano i momenti passati con te…

Non saprei dare un senso cronologico ai ricordi che ho in mente, ne abbiamo passate talmente tante…sicuramente una cosa che abbiamo condiviso in moltissime occasioni è la passione per le auto…ti piaceva guidare, passare a prendere i tuoi amici e riportarli a casa, non ti stufavi mai. Quanti pomeriggi e quanti chilometri abbiamo fatto insieme, che fosse per andare a fare qualche curva nelle strade meno trafficate, che fosse per andare a vedere qualche gara di auto in giro per l’Italia, che fosse per andare a fare qualche gara di go-kart, tu c’ eri sempre, tu mi chiamavi sempre, e mi accompagnavi ovunque!

Per non parlare di quando aspettavamo le “anomale” nevicate Veronesi, bastava un messaggio, non per sentire se c’eri, o se avevi qualcosa da fare, ma solo per decidere l’ora in cui trovarsi!

Un’ altra caratteristica che ho fissa in mente è il nostro spirito di unione, che caratterizzava la nostra compagnia, ed è proprio questo che ci ha portato a condividere tantissimi momenti insieme, mi mancano moltissimo le serate a Bardolino, eravamo da poco maggiorenni e l’ estate era il periodo più bello dell’ anno, ricordo un sacco di giornate trascorse in piscina e altrettante serate insieme all’Orange o all’Hollywood per poi svegliarci ad ora di pranzo e come ogni domenica dirigerci verso il McDonald di Affi!

Ricordo il periodo in cui ci eravamo fissati con il Bingo, avevi un culo incredibile, ho in mente ancora la foto che ti ho scattato quando hai fatto bingo e ti hanno portato la coppetta, quella sera eri mezzo influenzato, senza voce e coperto da una sciarpa che era più grande di te, eppure eri li che ci sfottevi perché continuavi a vincere alla faccia nostra! E anche se non vincevi ogni tanto urlavi Bingo a caso per farci ridere…erano serate semplici ma che ora al solo pensiero mi fanno sorridere!

Mi ricordo delle trasferte al casinò di Venezia, partivamo carichi come delle molle, ogni volta convinti di qualche nuova teoria per sbancare, e alla fine ogni volta tornavamo si e no con i soldi della benzina, in previsione di una settimana di risparmio!!! Ma ciò che era bello era il vivere insieme tutti questi momenti, che tu puntualmente immortalavi con il tuo maledetto

I-phone!!!!!! Eri unico perché avevi una capacità innata di fotografarci quando facevamo qualcosa di stupido, o quando trovavi qualcosa per cui prenderci in giro, il tuo telefono era più ricercato di Verona!!!!

Mi ricordo che quando decidevo di condividere qualcosa su facebook servivano tra i 2 e i 5 secondi prima che mi arrivasse una notifica di un tuo commento, e ancora prima di aprirlo partiva già la risata perché mi immaginavo la tua faccia in quel momento!!

Ci hai fatto sorridere quotidianamente per anni, era impossibile arrabbiarsi con te perché oltretutto eri il primo a fare dell’autoironia su te stesso, la tua classica mossa era la foto di te con faccia meravigliata, con le sopracciglia tirate verso l’alto e  la bocca stretta, che ci mandavi puntualmente quando dicevamo qualcosa che ti sembrava strano!!! Per non parlare di quando ci mandavi foto di te con capelli improbabili, con le facce più buffe, di quando ti sei vestito da rana a Carnevale per andare in discoteca, o  di quando combinavi qualche stupidata, che non tenevi per te, ma la condividevi subito con tutti!!

È proprio grazie a questo che ci conosciamo così bene, che sappiamo i difetti e le particolarità di ognuno all’ interno della nostra compagnia, che appena diciamo qualcosa che non è coerente con quello che abbiamo sempre pensato non fai in tempo a finire una frase che c’ è già qualcuno che in fianco a te parte urlando: “aaaaaaaaaah” seguito da uno dei tanti soprannomi che ci siamo dati per ogni situazione!!! Di questo non smetterò mai di ringraziarti amico mio,  anzi te ne saremo grati per sempre, perché sei il nostro collante, il motivo per non mollare mai nella vita e continuare ad affrontare gli ostacoli che incontreremo avendo la tua immagine come esempio.

Mi piace ricordare l’ultima vacanza che abbiamo fatto insieme, siamo andati a Tirana, in occasione della laurea di Michele, tu lottavi già come un leone contro la tua malattia e ci hai dato una lezione di vita che io personalmente ricorderò per sempre, hai preso la tua valigia senza pensarci due volte, e con il sorriso stampato in faccia hai preso quell’ aereo e sei venuto a festeggiare! Ero preoccupato, cercavo di farti riposare in quei giorni, perché ne avevi bisogno, e invece tu ci hai sorpresi tutti, anzi spesso ci mettevi a letto tutti!!!!! Ho ancora in mente una foto di quei giorni, era pomeriggio e ci preparavamo a una delle tante serate, eravamo in un bar a bere un caffè che pianificavamo le varie tappe della sera stessa, tutti in cerchio attorno a un tavolino, e tu dal nulla hai incrociato le gambe, avevi il sorriso stampato in faccia, e con aria da furbetto avevi tra le mani una lattina di thè che ci puntavi addosso, uno a uno, facendo il pettegolo e scherzando con tutti, e ne avevi davvero una per ognuno!! Che ridere Pit, ricordo che per controbattere ti dissi che sembravi Alfonso Signorini, e tu feci finta di ridere con quel ghigno malefico stampato in faccia e mi umiliasti ancora di più!!! Eri unico!!! E ti vogliamo un mondo di bene proprio per questo.

Io non so perché la vita ci abbia messo di fronte a questa realtà, ma ciò che voglio credere è che tu ci guardi e ci guidi da lassù, che tutto quello che ci hai insegnato sia di esempio per tutti noi. Il bene che ti vogliamo e la voglia che abbiamo di sentirci ancora quotidianamente circondati dalla tua presenza ci ha spinto a fondare una Onlus che porta il tuo nome, che spero riesca ad aiutare molte persone che, come hai fatto tu, combattono quotidianamente con il sorriso stampato sul volto!

Ti voglio bene Pit!

Pierfederico

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