Pittino…Ce ne sono troppe da raccontare. Fin dal mio primo giorno su questa terra sei stato con me, siamo cresciuti insieme. Io, te e Giulio eravamo 3 fratelli di due diverse famiglie. Forse sei sempre stato il più debole e fragile ma in questa tua debolezza, hai sempre trovato il modo di dare a tutti quanti la forza con quel tuo sorriso che avrò sempre in mente quando guarderò tutte le cose che mi ricordano te.
Solo adesso realizzo ciò che hai fatto mesi fa per me e per noi: già Pit, non l’hai fatto per me, né per te stesso: l’hai fatto per i tuoi amici. Sei venuto alla mia laurea a Tirana, così lontano da casa tua e da quel tuo posto sul divano che nessuno sostituirà mai. Sei stato 4 giorni con noi, i tuoi veri amici di sempre forse per un’ultima volta davvero non pensando a nulla come tanti anni fa. Hai avuto la forza di passare quei giorni al massimo senza mai arrenderti alla stanchezza, anzi. Quando gli altri erano stanchi tu sei rimasto e volevi continuare a divertirti. Questo eri tu e questo sei tu. Un piccolo uomo che non si stancava mai e che era sempre pronto a stare con gli amici. Non pensavo potesse essere l’ultima volta di tutti noi insieme. E se ci ripenso adesso, mi si riempie il cuore perché hai fatto tutto tu per noi. Tornando indietro non cambierei nulla probabilmente: ne abbiamo fatte veramente tantissime e i ricordi che ho non svaniranno mai.
Ti porterò con me quando guarderò il nostro bar, il tuo the, un incrocio, una macchina, due occhialini tondi, il braccialetto che mi hai regalato, la tua coca cola al nostro tavolo, le tue foto “sportive”, un paio di cuffie, un campo da calcetto, un pallone da basket, la Juventus…e dopo quello che mi hanno detto i tuoi genitori, anche in uno sguardo in mezzo alla folla, ritroverò quella tua espressione di sempre.
Uno dei tuoi ultimi messaggi che mi hai scritto quel lunedì è stato “sono ai Pit stop”: adesso non so se interpretarlo come un brutto gioco di parole. Speravo fosse solo il solito “rifornimento” di energie che facevi. Questa volta non è bastato, piano piano le energie stavano finendo. Hai sempre lottato da solo, per tre anni hai combattuto la malattia tenendo sempre quel tuo sorriso è quella espressione unica che sempre avrò davanti agli occhi assieme alla tua insaziabile voglia di vivere e di stare con noi. Abbiamo riso, giocato, scherzato e vissuto 25 anni insieme. Hai sempre guidato tutti noi in questi anni, fisicamente e mentalmente. Hai vegliato sempre su di noi riportandoci sempre a casa ogni giorno e sera che siamo stati insieme con quel tuo “notte, ci sentiamo domani per decidere cosa fare”. Vorrei poterlo sentire anche solo un’ultima volta. Vorrei poter essere giù e sentire il rumore della tua macchina che gira l’angolo e sta venendo a prendermi, darmi il pugnetto e partire per uno dei nostri tanti pomeriggi senza pensieri e senza problemi. Non hai ancora finito però Pit, sarebbe troppo facile arrendersi così e tu non l’hai mai fatto. Non so dove sei adesso ma dovunque tu sia, guarda in qua…che ci siamo noi, la tua famiglia e i tuoi amici di sempre. E portaci ancora tutti a casa come hai sempre fatto. Ciao piccolo grande amico!
Michele